depressione

“Poesia, Dolore, Lame e Grazia” in una notte di urla e silenzio

I giorni e le notti si succedono gli uni alle altre continuamente, impietosamente per chi in questa alternanza non vede più un senso. La società schiaccia con le sue pretese discutibili le fragilità di chi ha in animo un costante senso di inadeguatezza verso il mondo, verso gli altri. Quando queste sensazioni si fanno insopprimibili, la soluzione sembra essere soltanto una, il suicidio, ma anche questa extrema ratio viene etichettata e rifiutata dalla società. E allora, nelle parole dell’autore keniota Young Nino, non rimane che annegare l’anima nell’alcol o in qualsiasi altra cosa offuschi quella sofferenza “che ti priva della voglia di vivere”.

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Gli africani non soffrono di depressione, ecco un mito da sfatare

Al Cannes Marché du Film è stato selezionato”Black People Don’t Get Depressed“, un documentario ancora in lavorazione e alla ricerca di fondi della sudafricana Sara Chitambo, concepito a partire dall’esperienza personale della regista con problemi di salute mentale. La ricerca di aiuto terapeutico ha portato alla scoperta e alla documentazione di tutto ciò che ruota intorno a chi soffre di questi disturbi: dal superamento dello stigma all’isolamento, alla ricerca di una valida assistenza sanitaria che escluda quei trattamenti disumani ma molti diffusi nel continente e radicati nelle credenze popolari.

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Arteterapia per superare traumi. I casi RDC, Sierra Leone, Ruanda

In contesti volatili quali la regione del Nord Kivu, il Ruanda post-genocidio o la Sierra Leone, l’arte è stata impiegata da specialisti e operatori umanitari per trattare diverse condizioni di natura psichica. In molte zone del continente africano le persone affette da patologie mentali mancano di un supporto terapeutico effettivo. Questi individui rimangono soli nell’affrontare la malattia e costretti a combattere contro lo stigma giorno dopo giorno. È tuttavia provato come l’arteterapia possa supportare il trattamento di stress post-traumatico, depressione o nevrosi e sia da considerarsi un alleato valido durante il processo di guarigione.

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Kenya: a rischio la salute mentale, tra le cause c’è la crisi climatica

Stress post-traumatico, depressione e abuso di sostanze sono tra i disturbi più frequenti nelle zone colpite da alluvioni e inondazioni catastrofiche. Il benessere psichico delle persone diventa ancora più fragile e meno considerato in condizioni di precarietà ed emergenza. L’alto livello di disagio impone ai Governi un incremento degli investimenti nel campo del supporto psicologico e in vista delle sempre più frequenti inondazioni insieme all’aumento della siccità. Gli esperti avvisano: è necessario considerare la componente psicologica tra le priorità degli interventi di sostegno e prevenzione.

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Abigail George, quando la parola affronta il buio della paranoia

Per favore, aiutatemi a correggere i jalapeños e Theodore Roethke è il titolo di questa poesia che ci conduce in un mondo tanto inconsueto quanto familiare. Si tratta di un territorio selvaggio dove la realtà e il sogno si incontrano: gli elementi del nostro quotidiano ci rammentano della loro dimensione simbolica e le voci nelle nostre teste dialogano con le voci degli autori che abbiamo letto e dei compositori di cui abbiamo ascoltato le musiche. Lungi dall’essere una mera giustapposizione di immagini e suoni, quella di Abigail George è una poesia accuratamente strutturata che rivela con tatto e chiarezza la lotta per raggiungere l’equilibrio mentale e diventare una donna indipendente ed emotivamente stabile.

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“Mental 360”, in Kenya contro depressione e suicidi tra i giovani

Mental 360 è un’organizzazione non-profit di sensibilizzazione sulla salute mentale nata nel 2016. Tra le sue attività il benessere fisico, consulenze, arte-terapie, yoga e danza, tutte volte a promuovere la salute mentale e la stabilità emotiva. Missione dell’iniziativa è quella di costruire una società in cui i problemi legati alla salute mentale non siano stigmatizzati e le cure psichiatriche siano accessibili da ogni cittadino comune e ovunque in Africa. Bright Shitemi, cofondatore del progetto, ci ha parlato dell’ispirazione che sta dietro la fondazione di questa ONG, degli obiettivi, ostacoli e risultati raggiunti fino ad oggi e dei progetti futuri.

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“Morte in vita”, un’esistenza con la tristezza intessuta nelle ossa

One Global Voice raggiunge il Botswana con questa poesia dedicata alla fatica di vivere. Quando non è impegnata nel suo lavoro, Maipelo M Zambane si dedica alla lettura e soprattutto alla scrittura: tiene un profilo molto attivo su Twitter e collabora alla rivista digitale Afrolutionist, che ha l’obiettivo di contribuire allo sviluppo inclusivo in Africa e nella diaspora africana attraverso la prospettiva dei diritti umani. “Non ricordo il giorno in cui ho smesso di abbracciare la speranza”, così si chiude questo doloroso pezzo dalla sua recente raccolta Life and Everything in Between.

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“Senza titolo”, quelle parole dissolte nel vortice della depressione

Una poesia intitolata “Senza titolo”, perché di fronte alla depressione spesso mancano “le parole per dirlo”. Non solo il mondo circostante sembra dissolversi, ma le parole stesse si svuotano, non sembrano adeguate a descrivere il malessere che si prova. Questo il tema al centro della poesia di Alum Comfort Anne, giovane e talentuosa poetessa ugandese che, ispirata dalla sua esperienza personale, ci conduce con lei nel cuore di una notte dolorosa, in bilico tra il desiderio di vivere e quello di morire. La poetessa ci accompagna fino all’alba, con un richiamo finale ricco di speranza all’umana comprensione e solidarietà, perché “siamo tutti umani, alla fine”.

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