Letteratura

La salute mentale nella letteratura africana contemporanea

Una nuova generazione di scrittori di origine africana sta cominciando ad affrontare con grande sensibilità e profondità il tema del disagio mentale in letteratura. Un tema spesso trascurato ma che merita attenzione anche nel mondo delle arti – e non solo dunque in quello medico-scientifico – in quanto ormai elemento fortemente significativo nella vita di moltissime persone. L’articolo, un breve excursus, segnala otto libri (romanzi, raccolte di poesie, autobiografie) incentrati su personaggi che affrontano disturbi legati alla salute mentale, sul loro viaggio nell’oscurità dell’anima e l’eventuale guarigione e rinascita.

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Necklaces for the Headless, un libro contro i tabù sulla disabilità

Una bambina nata senza testa, il disgusto e la paura degli altri, la capacità di farsi strada nonostante la “diversità”, il talento che trova la strada per esprimesi. Attraverso un racconto un po’ paradossale, un po’ fantasy, la scrittrice ruandese Gabriella Emilie Afrika affronta la questione della disabilità, del disagio e del rifiuto che provoca negli altri e del bullismo. Un libro che è anche un modo per dare spazio alla rappresentazione della disabilità in letteratura e rompere i tanti tabù su questo tema. 

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Freshwater, spiriti ogbanje e metafisica dell’identità bordeline

Pubblicato in Italia dal Saggiatore con il titolo “Acquadolce”. Si tratta di un romanzo “insolito” e neanche di facile interpretazione per chi intende rimanere sulla superficie della parola. Invece Awaeke Emezi ci porta nel profondo della cultura Igbo e fa parlare attraverso la protagonista Ada, l’ogbanjo. Si tratta di uno spirito malevolo (o forse no?) che torna – in un ciclo infinito di nascite e morti – in un corpo umano per tormentarlo (o per fargli vedere cose sotto un altro aspetto).

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Nervous Conditions, sradicamento, patriarcato, cultura coloniale

Anche la migrazione al contrario può diventare fonte di sofferenza. E l’istruzione può essere un anelito che da sogno di affrancamento si trasforma in prigione.  Accade in Nervous Conditions, primo romanzo pubblicato in inglese (1988) da una donna nera zimbabweiana. L’anoressia di Nyasha è la forma di ribellione al padre, alla società in cui non riesce e vuole integrarsi. Il contatto con il mondo occidentale (siamo negli anni antecedenti l’indipendenza) l’ha cambiata per sempre. Tambu, la cugina, vuole solo studiare nella scuola della missione. Tranne poi scoprire che si sta lasciando imprigionare.

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