“Elegia per Nathi”, eppure morire rimane contagioso
Spesso le morti per suicidio sono avvolte dal silenzio, da un senso quasi di vergogna davanti al rifiuto di vivere. E così chi resta comincia a parlare di stanchezza, “era stanco di vivere” si usa dire. Questo testo è un atto di ribellione di fronte a tali, superflue quanto dannose, delicatezze. Bisogna dire la verità, dire “suicida al posto di stanco” e imparare a leggere i segnali della depressione più cupa, così suggeriscono i versi di Xabiso Vili. Per salvare noi stessi, i nostri cari e tutti i Nathi del mondo, amici fraterni che non vorremmo mai dover perdere così.
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