Nigeria

“In questo nostro mondo” maestro di vanità e triste isolamento

“Nessun uomo è un’isola” recita un celebre verso del poeta inglese John Donne: siamo tutti legati a doppio filo tra noi in quanto umanità. Ma la società in cui l’uomo moderno ha organizzato le sue comunità tende all’esaltazione dell’individualismo al punto tale da spingere all’isolamento, soprattutto chi soffre della spietata pressione sociale. Questo il contesto della poesia dell’autore nigeriano Ayomide Inufin D’great, la cui parola cardine è “perdita”. Perdiamo la testa, l’energia, i valori fondamentali, la via maestra, e cerchiamo un appiglio nella vanità, nella decadenza che ci avviluppa e da cui – forse – possiamo ancora salvarci.

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“In This World of Ours” society teaches us vanity and isolation

“No man is an island” reads a renowned verse by the English poet John Donne: we are all part of something larger that is humanity. But modern communities are organized in societies that tend to highlight individualism up to the point of leading people to isolate, especially those who can hardly handle cruel social pressures. This is the context of Nigerian author Ayomide Inufin D’great’s poem, its key word being “loss”. We lose our head, our energy, our course, our core values; and we look for a foothold in vanity, in the decadence that envelops us and from which we can still – maybe- save ourselves.

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Lingue dei segni, in Africa il colonialismo cancella la cultura madre

Numerosi fattori hanno portato nel tempo a una certa negligenza verso i diritti fondamentali delle persone non udenti. Per l’adozione del metodo di insegnamento oralista e la comparsa di fenomeni di emarginazione e supremazia da parte di lingue dei segni più sviluppate, le lingue dei segni autoctone presenti in Africa rischiano ora l’estinzione. Alcuni studiosi suggeriscono una maggiore partecipazione attiva da parte dei segnanti sordi, al fine di contribuire alla preservazione e allo sviluppo delle lingue dei segni locali, e soprattutto di garantire i diritti linguistici dei bambini africani sordi.

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Africa, il dramma della fuga dei cervelli nel settore psichiatrico

L’emigrazione degli specialisti del settore medico rappresenta da anni una pratica comune in Africa. Spinti da fattori quali scarse opportunità lavorative, bassa retribuzione e pressioni sociali, medici, psichiatri e infermieri decidono di mettere al servizio dei Paesi occidentali le loro competenze. Quest’esodo produce una carenza di sanitari nel Continente poiché lo squilibrio tra il numero di psichiatri che restano e quello degli abitanti, a cui si aggiunge l’importazione di pratiche mediche dall’Occidente, si ripercuote drasticamente sulla qualità e sulla quantità dei servizi psichiatrici forniti alla popolazione.

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Nigeria, una linea verde per le persone affette da problemi mentali

Con la pandemia di Covid-19, il numero di persone affette da problemi di salute mentale è triplicato e una delle cause degli aumenti di attacchi di panico e dei livelli di ansia sembra essere proprio l’incertezza legata al periodo di emergenza sanitaria. Per far fronte alle richieste di aiuto delle persone affette dai disturbi, la Nigeria ha inaugurato una linea verde di counseling attiva 24 ore su 24. Grazie al supporto di psicologi e counselor qualificati sembrano essere già in tanti ad aver tratto beneficio dai percorsi di sensibilizzazione intrapresi. Infatti, malgrado la fase sperimentale dell’iniziativa, le previsioni future sono tante e promettenti.

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Tender Arts Nigeria: musica, teatro, pittura nelle corsie di ospedali

TAN nasce nel 2013 con l’obiettivo di promuovere l’arte in tutte le sue forme all’interno delle strutture sanitarie in Nigeria e in altri Paesi africani. Offre diverse attività, dalla pittura alla musica, dai murales al teatro, con lo scopo di migliorare le interazioni sociali, ridurre lo stress e portare un po’ di colore all’interno delle strutture ospedaliere. Attraverso l’arte, i pazienti riescono ad esprimersi senza dover ricorrere alla parola. Ad oggi, più di 15.000 persone hanno avuto l’opportunità di partecipare ai vari progetti che vengono proposti e adattati su misura per ogni paziente. Kunle Adewale, fondatore di questa impresa sociale ci ha raccontato delle loro attività e delle difficoltà che devono affrontare.

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Nigeria, il problema del disagio mentale nella sanità locale

Il problema del disagio mentale in Nigeria è un argomento di cui si parla ancora a bassa voce ed è interpretato attraverso terribili pregiudizi. Secondo alcune stime, nel Paese il disturbo mentale colpisce fino al 30% della popolazione e le persone affette non si sentono tutelate dal punto di vista giuridico. In tal senso, in vari Paesi africani stanno emergendo degli approcci innovativi che attraverso l’impiego di social network e terapie di conversazione affrontano la questione e forniscono assistenza. Secondo l’OMS, nei Paesi a basso reddito si spendono 0,25 dollari a persona per la sanità mentale. Un sondaggio a cura di EpiAFRIC e Africa Polling Institute.

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