Autore: Luciana Buttini

Mots Fous, à Lomé prix de slam pour jeunes sur la santé mentale

Le 18 février dernier, “Mots Fous”, un concours sur le thème de la maladie mentale auquel des artistes féminins et masculins de slam (forme particulière d’expression verbale) ont participé, a eu lieu a Lomé, au Togo. Nous avons donné la parole aux jeunes, à ceux qui ont décidé de dénoncer, raconter, crier ce qui arrive à eux, à leurs amis, frères et sœurs afin de tenter aussi bien de s’exprimer que de susciter une prise de conscience et un débat sur la question. Les performances ont été précédées d’une conférence donnée par la psychothérapeute togolaise Olivia Akpédje Gamatho. L’initiative est un prélude aux prochains rendez-vous sur le territoire italien.

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Malawi, suicidi in aumento e poca attenzione alla salute mentale

Nel piccolo Paese dell’Africa meridionale i numerosi episodi di suicidio riaccendono i riflettori sulla salute mentale. Questione spesso ignorata sia a livello sociale che sanitario. Secondo i dati registrati, il 2021 ha assistito a un’impennata di casi. Inoltre, uno studio condotto dall’ufficio dell’ombudsman ha messo in evidenza notevoli carenze nella gestione dei pazienti con disturbi mentali che si ripercuotono sulla qualità delle cure offerte. In relazione a ciò, sarebbero necessarie azioni di sensibilizzazione da parte dei cittadini al fine di stimolare sia maggiori finanziamenti per il settore sia una riduzione dei sentimenti di discriminazione nelle comunità.

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Kenya, un linguaggio inclusivo per raccontare le storie di disabilità

Diversamente abile e portatore di handicap, quante volte abbiamo letto o sentito queste espressioni? In realtà, le storie di persone con disabilità richiedono grande attenzione alle scelte terminologiche. Jackline Ludibwi, dopo aver avviato un programma televisivo di successo sulla disabilità, si è resa conto di quanto siano diffusi nelle narrazioni termini e locuzioni inappropriati. E così, insieme al suo team, ha approfondito l’argomento arrivando a formulare delle vere e proprie linee guida per i giornalisti, con lo scopo di salvaguardare la dignità, il valore intrinseco e i diritti di tutti gli individui.

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La fede, uno strumento di aiuto ai migranti durante le traversate

Ogni migrante ha la sua storia, la sua cultura e anche un’appartenenza religiosa. Le ricerche condotte finora nel campo della migrazione si sono focalizzate per lo più sulla dimensione culturale e sulla salute mentale dei profughi, tralasciando quasi del tutto il ruolo svolto dalla religione durante i loro viaggi rischiosi. Recenti studi hanno invece messo in luce come il ricorso al coping religioso positivo permetta di affrontare le difficoltà vissute durante le pericolose traversate. Maggiori contributi in quest’ambito potrebbero portare a nuovi approcci per affrontare i problemi di salute mentale dei migranti.

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Lingue dei segni, in Africa il colonialismo cancella la cultura madre

Numerosi fattori hanno portato nel tempo a una certa negligenza verso i diritti fondamentali delle persone non udenti. Per l’adozione del metodo di insegnamento oralista e la comparsa di fenomeni di emarginazione e supremazia da parte di lingue dei segni più sviluppate, le lingue dei segni autoctone presenti in Africa rischiano ora l’estinzione. Alcuni studiosi suggeriscono una maggiore partecipazione attiva da parte dei segnanti sordi, al fine di contribuire alla preservazione e allo sviluppo delle lingue dei segni locali, e soprattutto di garantire i diritti linguistici dei bambini africani sordi.

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Africa, il dramma della fuga dei cervelli nel settore psichiatrico

L’emigrazione degli specialisti del settore medico rappresenta da anni una pratica comune in Africa. Spinti da fattori quali scarse opportunità lavorative, bassa retribuzione e pressioni sociali, medici, psichiatri e infermieri decidono di mettere al servizio dei Paesi occidentali le loro competenze. Quest’esodo produce una carenza di sanitari nel Continente poiché lo squilibrio tra il numero di psichiatri che restano e quello degli abitanti, a cui si aggiunge l’importazione di pratiche mediche dall’Occidente, si ripercuote drasticamente sulla qualità e sulla quantità dei servizi psichiatrici forniti alla popolazione.

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L’attivista ghanese che sostiene i diritti delle donne con disabilità

Dopo una vita trascorsa a lottare per difendere i diritti delle donne e delle ragazze con disabilità, Gertrude Oforiwa Fefoame ha ottenuto il riconoscimento meritato: il Women’s Empowerment Award. Gertrude, ipovedente dall’infanzia, si è impegnata con risultati straordinari per promuovere l’inclusione sociale e i diritti delle persone portatrici di handicap, soprattutto donne. Inoltre, in Ghana e più in generale in Africa, si è fatta portavoce per modificare le leggi in materia di disabilità. L’assegnazione del premio è l’occasione per ripercorrere le tappe principali della sua vita professionale.

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Africa, impatto e soluzione dei conflitti su società e salute mentale

Non ci può essere una società pacifica senza pace interiore. Nelle aree caratterizzate da scenari di scontri violenti gli abitanti vivono (o assistono a) frequenti eventi traumatici. Alla luce di quanto emerso da un’analisi condotta nell’arco di alcuni anni in zone di crisi, la gestione quotidiana dei fattori di stress e il problema della salute psichica sono legati da un filo comune. Gli esperti suggeriscono un approccio olistico per ricomporre le relazioni dopo un’ostilità per evitare ripercussioni sul benessere psicofisico dell’individuo e contribuire alla ricostruzione delle comunità. Gli sforzi di recupero devono essere rivolti a livello individuale, interpersonale, familiare e comunitario.

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Africa e salute mentale, l’assenza di investimenti e professionisti

In un territorio così vasto e complesso, il numero di persone con disturbi psichici non è calcolabile e i servizi di sostegno non sono adeguati. Nonostante in passato i Paesi dell’UA abbiano adottato risoluzioni in materia di salute pubblica – come la dichiarazione di Abuja – quello della salute mentale resta un settore molto trascurato. Ad aggravare la condizione degli individui affetti da tali problematiche non c’è solo la pandemia ma anche il persistente stigma sociale nei loro confronti. Inoltre, non solo queste persone non hanno accesso ai farmaci ma, se ricoverati nei centri di riabilitazione, sono costretti a subire vere e proprie torture fisiche e psicologiche, frutto delle credenze tradizionali.

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Nigeria, una linea verde per le persone affette da problemi mentali

Con la pandemia di Covid-19, il numero di persone affette da problemi di salute mentale è triplicato e una delle cause degli aumenti di attacchi di panico e dei livelli di ansia sembra essere proprio l’incertezza legata al periodo di emergenza sanitaria. Per far fronte alle richieste di aiuto delle persone affette dai disturbi, la Nigeria ha inaugurato una linea verde di counseling attiva 24 ore su 24. Grazie al supporto di psicologi e counselor qualificati sembrano essere già in tanti ad aver tratto beneficio dai percorsi di sensibilizzazione intrapresi. Infatti, malgrado la fase sperimentale dell’iniziativa, le previsioni future sono tante e promettenti.

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