“Figlio mio”, una lettera a quel bambino che arriverà
Placide Konan si rivolge a un figlio non ancora nato, desiderato e già amato. I futuri genitori si pongono le usuali domande, come sarà, a chi somiglierà… La vita è dura – il padre non risparmia questo genere di informazioni – ma non bisogna cedere e mantenere salda la propria integrità. Soprattutto quella mentale, così tanto minacciata da certe dinamiche sociali: “Forgia la tua mente anche quando la società ti opprime. E la malattia mentale non avrà il tuo indirizzo”.
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