“È notte sul molo”, il dolore per quella foto perduta

Contesto: questo testo mette in scena la situazione di un orfano che lotta contro la depressione dopo aver perso, in un incendio, l’unica foto d’infanzia che lo legava alla sua famiglia defunta.

Ho cercato di ricucire i pezzi del tuo nome
Di camminare a piedi nudi nel nostro passato profondo
Ho girato tutte le tue pagine del mio cuore confuso
Ma niente può impregnare del tuo sangue queste ceneri, nemmeno il cotone
Ti leggevo ogni sera una lacrima nel cavo dei miei ritardi
Ho mancato ad appuntamenti ma non ho mai mancato di amarti
Le tue dozzine di crepe che mi sorridevano oblique
Erano i sentieri della mia anima martoriata
Perché vivevo in ogni centimetro del tuo sguardo
Gli altri erano diversi tu eri speciale

Te ne sei andata insieme a tutto quello che ero
Non mangio più
Non mi lavo più
Non mi pettino più
È notte sul molo

Eri il mio futuro, il mio presente e la mia infanzia
Quando ti guardavo vedevo il babbo e la sua adolescenza
Sapevi raccontarmi della mia infanzia, dei miei pianti, delle mie crisi e dei miei capricci
Ricordarmi le mie peggiori follie e le mie cicatrici
Sapevi ridarmi il profumo delle sabbie ricolme dei miei passi
Sapevi accarezzare i miei ricordi, allungare le mie braccia
Non ho più collo per voltarmi a guardare indietro
Il sole è sceso troppo in basso per fare luce
In ritratto come in un paesaggio ti vedevo con lo stesso amore
Te ne sei andata insieme a una parte di me
Una parte di questa poesia per sempre

Te ne sei andata insieme a tutto quello che ero
Sono diventato alcolizzato
Sono diventato paranoico
Sono diventato una bestia sociale
È notte sul molo

Ma non smetterò mai di combatterti, il mio cuore è aperto
Ho inzuppato del tuo sudore gli abiti della mia paura
Non lascerò il molo
come tu hai lasciato me
Ti aspetterò là da dove sei andata via
Il cielo può coricarsi
La terra può alzarsi
Le nuvole possono piovere
Con le mie lacrime scheggiate, infrante
Rimarrò forte come un bosco di sounsoun
Mi alzerò e andrò incontro a me stesso
Mi alzerò come una sola carne e supererò questo stallo

Ho comprato un nuovo album fotografico mentre aspetto il tuo ritorno
Ti riservo le prime pagine di tenerezze
Non si perde una foto d’infanzia, si perde un futuro
Spero di rivederti o riprendermi, è così difficile.

Busso e nessuno apre il catenaccio
È sempre notte sul molo

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Su gentile concessione dell’autore

Traduzione di Maria Luisa Vezzali

Link all’originale

Placide Konan Placide Konan è un poeta slammer ivoriano, animatore di laboratori, membro dell’Ecole des Poètes della Costa d’Avorio. Ha pubblicato “J’ècris de profil”, opera con cui nel 2019 ha ottenuto l’Horizon Literary Prize e l’African Talents Awards come miglior scrittore.

Appassionato di poesia, ha mosso i primi passi nello slam nel 2015. Soprannominato il “Mostro” per il suo stile atipico e impegnato, ha conquistato il podio in diverse competizioni slam della Costa d’Avorio, tra cui: campione nazionale slam della Costa d’Avorio 2016; vincitore del concorso nazionale“Vacances Cultures” 2016, sezione poesia; vincitore del reality show Ecole des Poètes 2015; vincitore del festival ivoriano della “Création poétique chez les jeunes” 2015; secondo qualificato nell’ottava edizione di “Francophonie libre ensemble” 2017. Il 2 febbraio 2019 si è tenuto presso il palazzo della cultura Bernard B. Dadié di Treichville lo spettacolo “J’ècris de profil”, il suo primo One Man Slam.

Nell’ottobre 2023 si è esibito per la prima volta in Italia per l’evento “Parole in folle” a Padova e a Bologna con il testo sopra riportato, “Figlio mio” e l’inedito “Pazzo“.

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