“Figlio mio”, una lettera a quel bambino che arriverà

Contesto: questa è una lettera che il poeta indirizza al figlio non ancora nato per avvertirlo su realtà sociali che potrebbero influire sulla sua salute mentale se non farà attenzione.

Figlio mio, qui la vita è dura e gli esseri umani mentono troppo
Se lo sai, non avrai preoccupazioni e il mondo sarà bello
Stasera ti insegnerò delle cose, non riferirle a nessuno
Nemmeno a tua madre, per i tuoi figli trova altre parole

Ti insegnerò a vedere il mondo in modo diverso da Paul
A non meditare su tutte queste formule da ricchi che ti faranno precipitare nella depressione che ti renderanno povero
Tutte quelle cose che dicono ma non hanno mai fatto
Ti dirò queste cose per proteggerti dalla menzogna e dalla bestialità

Figlio mio, la vita non sarà facile, lo saprai appena uscirai dal grembo di tua madre
Qui non tutto è così bello, lo saprai quando vedrai la faccia di tuo padre
Finché domani potrà assomigliare all’oggi, rimanda sempre a domani
Dormi ogni notte e sogna ogni mattina
Perché quando sogniamo in grande, lo facciamo alla luce
Conserva tutto questo come una preghiera

Te lo ripeto con cuore sincero, qui non tutto è così bello
È perché la vita costa cara, che non fa regali

Non temere la fame, combatti più che puoi per cambiare la tua storia
Perché Soundjata prima di essere un leone era un rettile
Figlio mio, non si parte da zero per essere un eroe, è un miraggio
Anche GESÙ ha avuto bisogno di 5 pani e 2 pesci per compiere il miracolo
In una competizione, non è che o si vince o si impara
Il fallimento è reale, devi saperlo per vincere in tempo
Perché se vai a imparare, fallirai
Ma se vai per vincere il fallimento, la spunterai

Figlio mio, non ascoltare queste bugie da ricchi
Questi pensieri che non pensano davvero
Forgia la tua mente anche quando la società ti opprime
E la malattia mentale non avrà il tuo indirizzo

Il tempo è denaro va bene
Il disoccupato ha tutto il tempo ma non ha niente
Solo il lavoro paga, dipende dal paese
Da noi si usa dire così: “i soldi che ci devono pagare stanno lavorando”, il paese è duro
E sempre più cadiamo in difficoltà

Ti scrivo questa poesia quando non ti ho ancora concepito
Ma mi manchi tanto, solo con tua madre questo mi dà fastidio
A volte io e tua madre parliamo di te
Ci chiediamo a chi assomiglierai
Lei non vuole che tu abbia i miei capelli
Io voglio che tu abbia i suoi occhi
Prenditi il tuo tempo, prima o poi ci sarai
Ma prima di venire di’ a tua sorella che le voglio bene,
Ma non dirle questa poesia.

E soprattutto
Figlio mio, non ascoltare queste bugie da ricchi
Questi pensieri che non pensano davvero
Forgia la tua mente anche quando la società ti opprime
E la malattia mentale non avrà il tuo indirizzo

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Traduzione di Maria Luisa Vezzali

Su gentile concessione dell’autore

Link all’originale

Placide Konan Placide Konan è un poeta slammer ivoriano, animatore di laboratori, membro dell’Ecole des Poètes della Costa d’Avorio. Ha pubblicato J’ècris de profil, opera con cui nel 2019 ha ottenuto l’Horizon Literary Prize e l’African Talents Awards come miglior scrittore.

Appassionato di poesia, ha mosso i primi passi nello slam nel 2015. Soprannominato il “Mostro” per il suo stile atipico e impegnato, ha conquistato il podio in diverse competizioni slam della Costa d’Avorio, tra cui: campione nazionale slam della Costa d’Avorio 2016; vincitore del concorso nazionale“Vacances Cultures” 2016, sezione poesia; vincitore del reality show Ecole des Poètes 2015; vincitore del festival ivoriano della “Création poétique chez les jeunes” 2015; secondo qualificato nell’ottava edizione di “Francophonie libre ensemble” 2017. Il 2 febbraio 2019 si è tenuto presso il palazzo della cultura Bernard B. Dadié di Treichville lo spettacolo J’ècris de profil, il suo primo One Man Slam.

Nell’ottobre 2023 si è esibito per la prima volta in Italia per l’evento “Parole in folle” a Padova e a Bologna con il testo qui riportato insieme a “È notte sul molo” e l’inedito “Pazzo“.

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