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Tender Arts Nigeria: musica, teatro, pittura nelle corsie di ospedali

TAN nasce nel 2013 con l’obiettivo di promuovere l’arte in tutte le sue forme all’interno delle strutture sanitarie in Nigeria e in altri Paesi africani. Offre diverse attività, dalla pittura alla musica, dai murales al teatro, con lo scopo di migliorare le interazioni sociali, ridurre lo stress e portare un po’ di colore all’interno delle strutture ospedaliere. Attraverso l’arte, i pazienti riescono ad esprimersi senza dover ricorrere alla parola. Ad oggi, più di 15.000 persone hanno avuto l’opportunità di partecipare ai vari progetti che vengono proposti e adattati su misura per ogni paziente. Kunle Adewale, fondatore di questa impresa sociale ci ha raccontato delle loro attività e delle difficoltà che devono affrontare.

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Happy Brothers, in Togo l’orchestra di persone con disabilità visiva

Il gruppo musicale è stato fondato nel 1997 dall’Association des personnes handicapées visuelles pour la contribution au développement (AHVCD) – Organizzazione che si dedica allo sviluppo sociale dei giovani con difetti visivi per una loro migliore integrazione in un 21° secolo caratterizzato dalle nuove tecnologie. Attraverso le sue canzoni, l’orchestra si propone non solo di cambiare le percezioni della popolazione togolese nei confronti delle patologie visive, ma anche di porre fine alle discriminazioni subite dalle persone affette da disabilità. L’ultima canzone del gruppo “Midjéhayé” esorta i cittadini a stare vigili al tempo dell’emergenza COVID-19.

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“Vivere in catene”, gli abusi sulle persone con disturbi mentali

Emina Ćerimović di Human Rights Watch racconta a One Global Voice le ricerche condotte in 60 Paesi del mondo sullo “shackling” ossia l’impiego di misure costrittive come l’incatenamento e l’isolamento per “curare” le persone con disabilità psico-sociali. Lo stigma, il pregiudizio e l’assenza di servizi per la salute mentale contribuiscono alla diffusione di queste pratiche disumane. Un cambiamento concreto potrà avvenire solo modificando o implementando le leggi esistenti contro questo abuso, e superando i preconcetti nei confronti di chi soffre di disturbi mentali.

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L’ordinario della follia in Africa, un lavoro storico antropologico

L’ultimo numero della rivista Politique Africaine è dedicato alla ricerca sull’ordinario della follia in Africa. Si intitola, appunto, “L’ordinaire de la folie“. Il dossier descrive – in una prospettiva storica e antropologica – le varie rappresentazioni attraverso le quali i disturbi mentali vengono percepiti nel continente africano e qual è il tipo di approccio medico e sociale. Focus su Senegal, Ghana e Madagascar. One Global Voice intervista lo storico e curatore del dossier, Romain Tiquet.

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Le violenze e la vita di strada delle donne con disturbi mentali

Le donne affette da disabilità intellettiva costituiscono ancora, in molte società africane, uno dei gruppi più vulnerabili e stigmatizzati. Indifese e marginalizzate, molte di queste donne sono costrette a vivere per strada dove vengono aggredite e maltrattate. Per far fronte a questo, in vari Stati africani stanno emergendo associazioni specializzate nell’accoglienza e nella supervisione di persone con disturbi mentali e dei loro figli. È il caso delle associazioni Sauvons le reste in Burkina Faso e Action pour l’épanouissement des Femmes, des Démunies et des Jeunes Détenus (AFJD) in Camerun.

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