disagio mentale

“Senza titolo”, quelle parole dissolte nel vortice della depressione

Una poesia intitolata “Senza titolo”, perché di fronte alla depressione spesso mancano “le parole per dirlo”. Non solo il mondo circostante sembra dissolversi, ma le parole stesse si svuotano, non sembrano adeguate a descrivere il malessere che si prova. Questo il tema al centro della poesia di Alum Comfort Anne, giovane e talentuosa poetessa ugandese che, ispirata dalla sua esperienza personale, ci conduce con lei nel cuore di una notte dolorosa, in bilico tra il desiderio di vivere e quello di morire. La poetessa ci accompagna fino all’alba, con un richiamo finale ricco di speranza all’umana comprensione e solidarietà, perché “siamo tutti umani, alla fine”.

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“La depressione è per gli altri, i bianchi. Qui la chiamiamo Follia”

Nanda è un’artista gabonese singolarmente poliedrica, slameuse, cantante, scrittrice e giornalista. Appartiene alla famiglia degli idealisti che osano credere nel potere dell’oralità, nella capacità della parola poetica di unire gli esseri umani e risvegliare i sogni per renderci migliori. Ha partecipato a numerosi festival iin diverse nazioni. Co-fondatrice del collettivo Slam Action e della Maquis Bibliothèque, membro del collettivo Kidikwa. In questo testo parla della follia come perlopiù la si interpreta in Africa, non in Occidente e racconta la storia di una donna isolata e giudicata a causa dell’amore di una sola notte. “Malattia mentale”?/Il termine non gira nelle strade qui/È un dolcetto assaporato da bocche intellettuali/Qui la chiamiamo “Follia”.

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“Lasciata senza” nella caverna immaginaria della depressione

Akimana Divine è una poetessa ruandese, sostenitrice della cura della salute mentale e attivista per i diritti umani. I suoi lavori sono stati pubblicati in numerose riviste e antologie. Il testo che pubblichiamo – “Lasciata senza” – ci porta in quell’immaginaria cava (come lei la presenta) che è la depressione: un luogo buio dove chi ne soffre si ritrova senza nulla tranne i propri fantasmi e le proprie paure. Divine ha vissuto periodi duri, prima come giovane ragazza bullizzata per il suo peso e poi come madre single abbandonata dal padre del suo bambino. La poesia è stata il conforto a tali esperienze dolorose e scrivere è stato per lei un modo per lottare contro il suo malessere.

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“La depressione di mia madre”, eredità di una notte di luna rossa

Carolyne M. Acen, in arte Afroetry, è una poetessa ugandese specializzata in Spoken word, scrittrice e counselor. Da anni dedica la sua vita all’arte poetica che per lei è diventata una forma di attivismo per portare a galla questioni e situazioni delicate e complesse: tra queste la condizione della donna e i condizionamenti e pregiudizi che derivano da una mentalità patriarcale e maschilista, non solo africana. In questo testo, “La depressione di mia madre”, esplora il tema del disagio psichico legato alla situazione familiare e, appunto, ad una forma di vita oppressa da condizionamenti sociali.

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Freshwater, spiriti ogbanje e metafisica dell’identità bordeline

Pubblicato in Italia dal Saggiatore con il titolo “Acquadolce”. Si tratta di un romanzo “insolito” e neanche di facile interpretazione per chi intende rimanere sulla superficie della parola. Invece Awaeke Emezi ci porta nel profondo della cultura Igbo e fa parlare attraverso la protagonista Ada, l’ogbanjo. Si tratta di uno spirito malevolo (o forse no?) che torna – in un ciclo infinito di nascite e morti – in un corpo umano per tormentarlo (o per fargli vedere cose sotto un altro aspetto).

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Nigeria, il problema del disagio mentale nella sanità locale

Il problema del disagio mentale in Nigeria è un argomento di cui si parla ancora a bassa voce ed è interpretato attraverso terribili pregiudizi. Secondo alcune stime, nel Paese il disturbo mentale colpisce fino al 30% della popolazione e le persone affette non si sentono tutelate dal punto di vista giuridico. In tal senso, in vari Paesi africani stanno emergendo degli approcci innovativi che attraverso l’impiego di social network e terapie di conversazione affrontano la questione e forniscono assistenza. Secondo l’OMS, nei Paesi a basso reddito si spendono 0,25 dollari a persona per la sanità mentale. Un sondaggio a cura di EpiAFRIC e Africa Polling Institute.

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