Zimbabwe

“I Want to Fall Apart Quietly”: there’s hope at the end of sadness

A versatile artist from Zimbabwe, Chioniso Tsikisayi reveals in this poem a peculiar approach to mental health themes. A moment of awareness about an imminent psychological breakdown is represented with a very light and even sweet touch: the fall can be as beautiful as the rise. In the author’s own words: ““The light-heartedness of my writing is an ode to my inner child who chooses to see beauty in the midst of chaos. I think the literary space is already saturated with great, sombre pieces of writing, but as a young girl navigating the world, I don’t want everything that I read to be too heavy.”

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“Voglio andare in pezzi silenziosamente”: sognando la speranza

Eclettica artista dello Zimbabwe, Chioniso Tsikisayi dimostra in questo suo componimento un approccio particolare ai temi legati alla salute mentale. Un momento di consapevolezza rispetto a un imminente crollo psicologico è rappresentato con tratti leggeri e quasi soavi: anche la caduta può avere una sua bellezza. Come lei stessa ha detto: “La spensieratezza della mia scrittura è un’ode al mio bambino interiore che sceglie di vedere la bellezza anche in mezzo al caos. Lo spazio letterario è già saturo di componimenti egregi ma cupi. Essendo una giovane donna alle prese con il mondo, non voglio leggere solo scritti bui”.

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Nervous Conditions, sradicamento, patriarcato, cultura coloniale

Anche la migrazione al contrario può diventare fonte di sofferenza. E l’istruzione può essere un anelito che da sogno di affrancamento si trasforma in prigione.  Accade in Nervous Conditions, primo romanzo pubblicato in inglese (1988) da una donna nera zimbabweiana. L’anoressia di Nyasha è la forma di ribellione al padre, alla società in cui non riesce e vuole integrarsi. Il contatto con il mondo occidentale (siamo negli anni antecedenti l’indipendenza) l’ha cambiata per sempre. Tambu, la cugina, vuole solo studiare nella scuola della missione. Tranne poi scoprire che si sta lasciando imprigionare.

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Nigeria, il problema del disagio mentale nella sanità locale

Il problema del disagio mentale in Nigeria è un argomento di cui si parla ancora a bassa voce ed è interpretato attraverso terribili pregiudizi. Secondo alcune stime, nel Paese il disturbo mentale colpisce fino al 30% della popolazione e le persone affette non si sentono tutelate dal punto di vista giuridico. In tal senso, in vari Paesi africani stanno emergendo degli approcci innovativi che attraverso l’impiego di social network e terapie di conversazione affrontano la questione e forniscono assistenza. Secondo l’OMS, nei Paesi a basso reddito si spendono 0,25 dollari a persona per la sanità mentale. Un sondaggio a cura di EpiAFRIC e Africa Polling Institute.

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