“Agrodolce” è quel taglio nella pelle che soffoca il dolore dell’anima

Cut. Stop.
Non si tratta delle riprese di un film
Ma potrebbe essere il mio ultimo fotogramma
O forse no
Cut. Il taglio
Il primo taglio
Sembrava qualcosa di nuovo, e lo era
Come la prima volta che bevi un alcolico
O come la prima penetrazione
All’inizio ti fa male, poi provi piacere
Il mio primo taglio
È stato un tentativo
Ho provato così tanto dolore mentre affondavo la lama nella pelle
Poi il piacere si è sostituito alla sofferenza
Mentre guardavo il sangue fluire
Mi sono sentita di nuovo completa
Poi c’è stato il secondo, poi il terzo, il quarto…
E ora è la mia dipendenza preferita
Il dolore è diventato il mio migliore amico perché conosce i miei punti deboli
Il dolore mi ha fatto ridere ai funerali e mi ha fatto piangere lacrime amare ai matrimoni
Il dolore mi ha spinta ad abbracciare la mia solitudine poiché non avevo nessuno che mi aiutasse
Mi ha fatto danzare al cinguettio degli uccelli mentre lavavo il mio tè nero per sbiancarlo
Il dolore mi ha fatto desiderare il sangue il cui odore è ora il mio profumo preferito
Mi ha spinta a tagliare i legami di sangue e a tenermi stretto il mio laccio per avere più sangue
Mi ha spinta a cercare mille modi per morire quando entrambi sapevamo che ero già morta da tempo
Mi ha tolto il respiro
E mi ha lasciato senza fiato
Ma non senza vita
Ogni taglio era indolore
Il dolore mi ha dato un sollievo che avevo bisogno di spezzare
Tramite i miei intarsi abilmente intagliati mi ha trasmesso l’arte
Tramite quelle linee ho ottenuto un pezzo
E con ogni pezzo che è venuto via
Ho potuto svelare la bellezza insita nella sofferenza
E… cut.
Fine della scena

******

[Traduzione di Gaia Resta]

Su gentile concessione dell’autrice

Link all’originale

Mercy BibianMercy Bibian, 24 anni, è nata e cresciuta in Kenya. Laureata in Scienze Finanziarie, e impiegata in questo stesso ambito, si dedica con passione alla scrittura e alla coreografia.

Parlando di sé ha detto: “Il buco nel quale mi hanno piantato è ora diventato la fossa nella quale ho seppellito me stessa.

E ancora: “In quanto poeta la cui principale fonte di ispirazione è il dolore, direi che la salute mentale è qualcosa di molto più concreto di quanto vogliamo ammettere. Ha acquisito una forma che crea dipendenza ed è difficile da abbandonare. Ai miei lettori chiedo di trovare al più presto la voglia di vivere, alzarsi in piedi ed essere gentili con gli altri. Non sappiamo quanto gli altri abbiano lottato per trovare una motivazione per andare avanti”

“Scrivo di temi legati alla salute mentale in quanto si tratta di una discussione che la maggior parte di noi tende a evitare. Fingiamo che vada tutto bene quando, invece, in fondo sappiamo bene di avere paura di di affrontare i problemi mentali. I giudizi non lasciano molta libertà di espressione alle persone depresse, quindi forse fare finta di niente è l’unica soluzione, l’unico sollievo che ci è dato“.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *