“Pazzo”, quando la società ti fa perdere la ragione

[Testo inedito composto per “Parole in folle]

Contesto: questo testo presenta il sistema sociale ed economico come la vera causa della malattia mentale. Mette in scena una persona depressa che vede nel suicidio l’unico modo per superare la depressione.

Sono una bolla che fugge nel vento
Sono un sole che strizza l’occhio all’eclissi

Mi nutro di veicoli, benzina e scarpe
I miei occhi sono aperti come il mondo
E la mia barba è folta come l’Amazzonia

Non so più sorridere né piangere
Mi abbraccio contro la mia sola tristezza
Rinuncio a tutto ciò che può assomigliare al al respiro della vita
Il mio unico amico è il mio letto
Non mi sento solo al mondo
Piuttosto mi sento mal abitato
E soprattutto mal capito

Non capisco perché sbaglio se dico che 1+1 è un versetto biblico
E che il triangolo del commercio triangolare assomigliava al pallone della coppa del mondo
E che Hitler è una banconota
E che la banca è un mostro freddo

Pfffff Lascia stare*!

Sono pazzo
E lo sono ai vostri occhi
So soltanto che sono un’invenzione sociale
Oh sì, lo so, sono figlio delle leggi sociali
Sono pazzo
E lo sono ai vostri occhi

Quando guardo il cielo, vedo solo sangue
E forti grida attutite dal frastuono degli assegni
La mia anima forse è fiaccata
E il mio cuore ha perso qualcuno dei suoi battiti
Mi guardo allo specchio e vedo un vuoto
La mia storia è spiegazzata
La mia morte è imminente
Il nero dei miei occhi perde colore
Cerco di coniugare il mondo a un tempo meno cupo
Quando cammino per strada
Cammino a volto scoperto
E mi trascino dietro il mio sconforto e la mia ansia
Gli sguardi mi denudano
E il mio corpo trasuda i vostri insulti e il vostro disprezzo

Non capisco perché sbaglio se dico che 1+1 è un versetto biblico
E che il triangolo del commercio triangolare assomigliava al pallone della coppa del mondo
E che Hitler è una banconota
E che la banca è un mostro freddo

Pfffff Lascia stare!

Sono pazzo
E lo sono ai vostri occhi
So solo che sono un’invenzione sociale
Oh sì, lo so, sono figlio delle leggi sociali
Sono pazzo
E lo sono ai vostri occhi

No nono
non sono pazzo
Sappiamo chi sono i veri malati
Quelli che insegnano il Corano con il kalashnikov
Sappiamo chi sono i veri malati
Quelli che trattano il popolo come dei vigliacchi
Sappiamo chi sono i veri malati
Quelli che fanno l’amore con superficialità, bestialità, immoralità
Io non sono pazzo
Piuttosto sono un prodotto sociale

Prestatemi i vostri denti voglio sorridere come voi
Prestatemi i vostri occhiali voglio vedere come voi
O semplicemente prestatemi una corda affinché io possa combattere questa malattia uccidendomi
Perché
Quando me ne andrò se ne andrà anche la depressione (x6)

Io non sono pazzo.
Sono un essere umano, e basta.

*In italiano nel testo.

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Su gentile concessione dell’autore

Traduzione di Maria Luisa Vezzali

Link all’originale

Placide Konan Placide Konan è un poeta slammer ivoriano, animatore di laboratori, membro dell’Ecole des Poètes della Costa d’Avorio. Ha pubblicato “J’ècris de profil”, opera con cui nel 2019 ha ottenuto l’Horizon Literary Prize e l’African Talents Awards come miglior scrittore.

Appassionato di poesia, ha mosso i primi passi nello slam nel 2015. Soprannominato il “Mostro” per il suo stile atipico e impegnato, ha conquistato il podio in diverse competizioni slam della Costa d’Avorio, tra cui: campione nazionale slam della Costa d’Avorio 2016; vincitore del concorso nazionale“Vacances Cultures” 2016, sezione poesia; vincitore del reality show Ecole des Poètes 2015; vincitore del festival ivoriano della “Création poétique chez les jeunes” 2015; secondo qualificato nell’ottava edizione di “Francophonie libre ensemble” 2017. Il 2 febbraio 2019 si è tenuto presso il palazzo della cultura Bernard B. Dadié di Treichville lo spettacolo “J’ècris de profil”, il suo primo One Man Slam.

Nell’ottobre 2023 si è esibito per la prima volta in Italia per l’evento “Parole in folle” a Padova e a Bologna con il testo inedito sopra riportato, “Figlio mio” ed “È notte sul molo“.

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