Autore: Redazione

“One Global Voice – Making”, Laboratorio di autonarrazione

Fare parlare chi ha “faticato” per arrivare nel nostro Paese, chi ha subito e subisce rifiuti e anche violenze, chi viene etichettato come migrante o rifugiato e mai considerato, semplicemente, una persona. Il laboratorio – svolto in collaborazione con la Cooperativa sociale Orizzonti – ha voluto creare uno spazio per raccontarsi, esprimersi, mettersi in contatto. Contatto reciproco e di scambio, che ha fatto emergere le vite delle persone che vi hanno partecipato ma anche quanta strada dobbiamo ancora percorrere insieme senza giudizio, senza pre-giudizio. Ogni sessione è stata, senza dubbio, un’occasione di crescita per tutti.

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“Parole in folle”, il podcast di One Global Voice

“Parole in folle” è anche un podcast, pubblicato in sei puntate. Nella prima parte si raccontano i risultati di approfondimenti e ricerche sulla salute mentale e sul concetto di “follia” nell’Africa sub-sahariana. Di come viene affrontata, dei tabù sull’argomento ma anche di quanti approcci nuovi e originali si stanno mettendo in campo. Infine, di quanto la parola, la poesia, stia facendo emergere prepotentemente la questione. Nelle successive cinque puntate interpreti afroitaliane e afroitaliani danno voce a poesie di giovani autrici e autori africani che nei loro lavori poetici esprimono la loro esperienza e il viaggio nei tunnel bui del disagio mentale.

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Etiopia, il conflitto sta aumentando i casi di disturbi mentali

In Etiopia, la guerra civile scoppiata nel 2020 sta provocando gravi conseguenze sulla vita della popolazione. Nelle regioni del Tigray, di Amhara e Afar, si stima che una vasta percentuale degli abitanti, soprattutto donne e bambini, soffrano di alterazioni psicologiche. Purtroppo, la guerra in corso ha danneggiato le strutture sanitarie, religiose e governative, che si occupavano della cura della popolazione. Si fa sempre più urgente il bisogno di creare spazi comunitari dedicati al trattamento dei disturbi psichici, nonché di formare adeguatamente il personale al supporto psicologico.

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“Il mio male, il mio alter ego”, sola nel mondo contro la solitudine

Crystal (nome d’arte di Pana Magnoudéwa) è una slameuse togolese. Nei suoi versi dipinge le emozioni che può provare una persona affetta da patologie mentali. “Voglio sottolineare l’influenza del mondo esterno sulla salute mentale. Tutti possono contribuire alla guarigione di una persona che manifesta disturbi mentali cercando di ascoltare i suoi desideri, invece di voler sempre prendere decisioni al suo posto. Il mio testo è un invito a frequentare un malato di mente, augurandosi che lo sguardo che il mondo gli rivolge possa cambiare e diventare qualcosa di diverso dalla pietà”.

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“Mon mal, mon alter ego”, seule dans le monde contre ma solitude

Crystal, de son vrai nom Pana Magnoudéwa, est une slameuse togolaise. Dans ses lignes elle peint les émotions que peut ressentir un patient avec des problèmes de détresse mentale. “Surtout j’ai voulu mettre l’accent sur l’influence du monde extérieur sur sa santé. Chacun peut contribuer à la guérison d’un malade mental en essayant d’être à l’écoute de ses envies au lieu de toujours vouloir prendre des décisions à sa place. Surtout pour que le regard du monde soit autre que de la pitié à son égard, mon texte est un appel à la convivence avec un malade mental”.

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