migrazioni

Migrazioni e salute mentale: dal viaggio, alla costrizione, al rifiuto

Questo il titolo della conferenza tenuta a Padova il 9 ottobre 2021 presso la Sala Anziani del Municipio. Con questo evento abbiamo concluso il primo anno del progetto One Global Voice che aveva come obiettivo la realizzazione di articoli, indagini giornalistiche e interviste svolte tra l’Italia e l’Africa subsahariana. Abbiamo affrontato il tema della disabilità e del disagio mentale sotto l’aspetto giuridico, socio-culturale e dell’assistenza medica. Abbiamo raccontato il modo in cui i problemi di salute mentale vengono interpretati e narrati nelle varie forme artistiche, comprese la poesia e la letteratura.

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Gianromano Gnesotto, gli immigrati sono persone non problemi

Giornalista, scrittore, docente di Diritto delle Migrazioni nel Master di Bergamo, esperto di politiche migratorie ma anche una figura importante nell’opera pastorale della Fondazione Migrantes di cui per anni è stato direttore nazionale. Oggi ha assunto l’incarico a Padova. In questa intervista analizziamo la tematica dal punto di vista delle azioni concrete e delle narrazioni da ribaltare per riuscire a passare dall’escludente “extra” (extra comunitario) e dal “multi” (multiculturale, multireligioso…), che di fatto rappresenta già da tempo la realtà, all’uso del prefisso “inter” (interreligioso, intercomunitario…).

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Nobukho Nqaba e le performance dell’impermanenza e del viaggio

Quando si parla di migrazione non c’è nulla di certo, a volte neanche quando si arriverà e per quanto tempo ci si fermerà. L’arte di Nobukho Nqaba ci porta a questo: storie, visionarie o reali, di ciò che è transeunte, destinato a finire. Lei è nata in Sudafrica, a Butterworth, piccola cittadina rurale nella provincia di Eastern Cape. Ma già dall’età di sei anni, per vicende familiari, ha cominciato a sperimentare la migrazione interna. In questa intervista ci racconta cosa esprime attraverso performance – spesso con le famose “Ghana Must Go Home” – che la vedono quasi sempre anche all’interno della scena sperimentando ricerca di identità, solitudine, alterità.

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