donne poete ghanesi

“Per la malinconia”, se la speranza è solo diceria

Un testo che racconta il blues, la tristezza, quella sensazione che ti trascina giù al fondo di te stesso e ti fa domandare qual è il senso di alzarsi dal letto. I versi di Poetra Asantewa seguono la giornata di una giovane donna e i suoi pensieri che si rincorrono cercando di dare un senso alle sue angosce e al senso di inadeguatezza instillato da una società e da un clima politico che tendono a schiacciare le nuove generazioni. Ma la speranza c’è, sempre, perché “c’è qualcosa nel modo in cui una ferita aperta si richiude e rimodella e ripara da sola, che mi dice che siamo qui per molto più che sentirci persi”.

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In quei giorni oscurati dalla pesantezza dell’essere

“In cui ti dico tutti i motivi per cui non voglio esistere e tu mi dici di ricordare” è il testo che Poetra Asantewa ha composto per “Parole in folle. Qui l’autrice va al cuore del disagio mentale. Un groviglio di negatività generato dall’ansia, dalla depressione, dal senso di inutilità e di impotenza, che viene sciolto da una voce amorevole capace di guarire con parole di speranza. “Ricorda che la vita distrugge tutti noi, e che ogni respiro che facciamo è il corpo che ripara la sua rottura. Ricorda che c’è la prova vivente che questo peso che senti non è nuovo o alieno è un mostro oscuro dilaniato che è stato combattuto e conquistato da altri prima di te e verrà conquistato anche da te”.

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