disturbo da stress post-traumatico

Ruanda, disturbi mentali alimentati dallo stigma e dall’ignoranza

In Africa, il pregiudizio della società nei confronti dei disturbi di salute mentale contribuisce ad aggravare la situazione delle persone che ne sono affette. L’articolo riporta dei casi di stigma sociale verificatisi a Kigali, in Ruanda, nei confronti di persone che, ignare di avere un disturbo di questo genere, soffrivano e ignoravano di poter chiedere aiuto a un medico. Senza un’assistenza sanitaria dedicata e campagne di sensibilizzazione, il pensiero comune riguardo questi disturbi non cambierà. Sarebbe poi auspicabile in molti Stati africani il varo di una legge contro lo stigma.

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Arteterapia per superare traumi. I casi RDC, Sierra Leone, Ruanda

In contesti volatili quali la regione del Nord Kivu, il Ruanda post-genocidio o la Sierra Leone, l’arte è stata impiegata da specialisti e operatori umanitari per trattare diverse condizioni di natura psichica. In molte zone del continente africano le persone affette da patologie mentali mancano di un supporto terapeutico effettivo. Questi individui rimangono soli nell’affrontare la malattia e costretti a combattere contro lo stigma giorno dopo giorno. È tuttavia provato come l’arteterapia possa supportare il trattamento di stress post-traumatico, depressione o nevrosi e sia da considerarsi un alleato valido durante il processo di guarigione.

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Migranti, lo stress post traumatico esasperato dal sistema hotspot

La maggior parte dei migranti arrivati in Europa via mare dal 2015 ha subìto violenze: problemi di salute mentale emergono durante il periodo di accoglienza, in particolare il disturbo da stress post-traumatico. Grazie a un recente studio, sappiamo che ciò che aspetta queste persone all’arrivo conta, tanto quanto le esperienze vissute lungo la rotta migratoria e nel Paese di origine. La vita in grandi strutture come gli hotspot e i CARA può incidere negativamente su disturbi pregressi. Le associazioni concordano: è tempo di rimuovere gli ostacoli all’integrazione, modificando radicalmente il modello di frontiera proposto dall’UE.

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