Delphina Robert

“Depression”, when it loosens its grip music sounds differently

Often people with a (mental) illness turns to personification as a way of coping with it. The illness becomes an entity with a life and a will of its own. So Tanzanian author Delphina Robert writes a letter poem to her despression that has suddently left, after being with her for a long time. Nobody informed her of this “departure” but this new absence makes itself very clear: music has a very different sound now. And despite initially feeling akward in this condition, the loosening of depression’s grip leaves room to relief and to a blank space ready to be filled up with new words.

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“Depressione”, il suono della musica in quella morsa che si allenta

Spesso chi convive con una patologia finisce con il personalizzarla, considerarla come un’entità con una vita e una volontà propria. Così l’autrice tanzaniana Delphina Robert scrive, in forma poetica, una lettera alla depressione che, se fino a poco prima era con lei, ora se n’è andata improvvisamente. Nessuno l’ha avvisata di questa “partenza”, dice, ma ora l’assenza è evidente: la musica ha tutt’altro suono. E la sensazione iniziale di disagio, di trovarsi in una condizione diversa, lascia spazio al sollievo, e a un foglio bianco tutto da scrivere.

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