La lingua bambara in Braille, una svolta per i non vedenti del Mali

[Traduzione a cura di Luciana Buttini dall’articolo originale di Annie Risemberg pubblicato su Voanews]

 

In Mali, i linguisti e gli esperti di Braille hanno tradotto nel linguaggio dei non vedenti la lingua africana più parlata nel Paese, il bambara. Quest’ultima è parlata e compresa da circa 15 milioni di maliani, un numero superiore rispetto ai parlanti del francese coloniale, e questo suo adattamento in Braille segna una tappa importante per le persone non vedenti.

Dapprima nelle vesti di studente e ora in quelle da insegnante, Moussa Keita fa parte del Malian Union of the Blind (UMAV, Unione maliana dei ciechi, NdT) fin da bambino.

Keita è uno dei sei docenti che presto comincerà a insegnare nel sistema Braille la lingua più parlata nel Paese, il bambara. Fino ad ora, gli studenti imparavano nel codice per non vedenti il francese, lingua degli ex colonizzatori.

Nella sede dell’UMAV, seduto all’ombra di un albero vicino alla sua classe, Keita spiega il motivo per cui la traduzione del bambara nel linguaggio Braille lo rende orgoglioso:

Quando penso a questo progetto, il mio pensiero non va solo ai non vedenti, ma soprattutto agli africani, in particolare ai maliani, che possono scrivere in Braille nella propria lingua… Cercare di adattare il bambara, che non è nemmeno la lingua ufficiale, in Braille è qualcosa che ci rende davvero orgogliosi e felici.

Un suo studente, il quindicenne Abdoulaye Kané, si sofferma sull’utilità di avere in classe il bambara nel codice Braille.

Se ad esempio non sai come scrivere qualcosa in francese, puoi scrivere e leggere la parola in bambara. A quel punto capisci come scriverla in francese.

Abdoulaye Diallo è un fisioterapista non vedente ed esperto del metodo Braille.

Diallo scrive ricette e informazioni per i pazienti su un foglio di carta con gli appositi strumenti, tavoletta e punteruolo. Successivamente, il linguaggio Braille viene tradotto su carta in francese da parte del personale della clinica.

In un momento di pausa, seduto dietro il suo ambulatorio, Diallo ci parla di come insegnare il bambara con il sistema Braille rappresenti una vera svolta per gli studenti e gli adulti non vedenti che non hanno mai avuto la possibilità di andare a scuola:

Se un adulto, analfabeta ma vedente ha intenzione di imparare il bambara, lo impara e può fare ciò che vuole. […] Ma se un adulto non vedente non conosce il bambara, resta emarginato. Dunque, è proprio il fatto di disporre della lingua bambara in Braille che salverà, dando loro autonomia, tutte quelle persone emarginate.

Issiaka Ballo, linguista esperto dell’Università di Bamako, è stato contattato nel 2019 dall’organizzazione non profit Sightsavers per guidare il progetto di adattamento del bambara nel linguaggio Braille.

La lingua bambara, oltre a una maggiore varietà di intonazioni, presenta nel suo alfabeto più caratteri rispetto a quello francese. Di conseguenza, è stato necessario creare più lettere, sfruttando gli unici sei punti disponibili nella casella del Braille.

Parlando dalla sala stampa Braille dell’UMAV, Ballo dichiara che ora gli studenti non vedenti in Mali godranno di un accesso maggiore all’istruzione:

Potendo studiare le materie nella loro lingua, ciò rafforzerà la conoscenza e la padronanza della scienza, della letteratura e del mondo che ci circonda.

In molte scuole, l’insegnamento viene impartito nella lingua locale anziché in francese. Secondo Ballo, il prossimo passo consisterà nel translitterare le altre lingue nazionali del Mali, come quelle fulanisonghay, nel sistema Braille.

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