“I deboli pilastri della sanità mentale”, mettere a tacere il cervello

La mia dottoressa entra,
tende il braccio guantato
macchiato dai silenziatori multicolore
con cui vuole impasticcarmi
per rinsaldare i deboli pilastri della mia sanità mentale.

Ma le voci non smettono di agitarsi
I cavi del cervello non smettono di fare scintille
L’interno della mia mente è un relitto;
Bottiglie vuote, sparse,
I piatti sporchi della settimana scorsa nel lavello
Il sibilo che mi annebbia la vista,
perduto nel travaglio di una finta sanità mentale.

Al liceo ho sempre incarnato
il racconto del terrore di Kakalabandas*
Quando non c’è spazio nel cervello
per bilanciare le insaziabili pretese della vita
e i deboli pilastri della mia sanità mentale.

Quando trascorro tutto il tempo
nei corridoi degli ospedali a nascondermi
a scrivere,
a mettere a tacere
la tragedia che inumidisce il mio cervello
concentrandomi sulla lotta per non spezzarmi.

Guardo i teneri occhi dei miei figli,
quando si accorgono che non sono come gli altri padri del quartiere
Vorrei poter reggere la messinscena
ed erigere barricate per impedir loro di sbirciare nella mia mente
Così, prendo i sei silenziatori multicolore
Li spingo giù nella fornace della mia gola
Con il bicchiere di acqua fresca,
Sperando che spengano le scintille dei cavi
mettano a tacere la frenesia delle voci
e rinsaldino i deboli pilastri della mia sanità mentale.

*Nella mitologia ugandese un essere leggendario che infesta le scuole

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[Traduzione di Maria Luisa Vezzali e Gaia Resta]

Link alla poesia in lingua originale

Questo testo farà parte di una raccolta in preparazione dal titolo “Aghi e lenzuola da ospedale

Su gentile concessione dell’autore

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Ronald K Ssekajja, ugandese, si definisce un “realista, tecnologo (specializzato in trasformazione digitale, innovazione, gestione di progetti e cambiamenti) e un poeta orgoglioso di scrivere per l’uomo della strada”.

Ѐ autore delle raccolte “Echoes of Tired Men“, “Dancing on Broken Lines“, “Orme del Kakalabanda” e “Wet Lips“. Attualmente sta lavorando al lancio di “When Dreams Die” e “Mu BisambiBy’Ebiyiiye” entrambi in uscita nel 2020. Ronald scrive in inglese e luganda.
È membro del Lantern Meet of Poets, CEO di Stubborn Poetry (nascente etichetta Poetry), membro di FEMRITE Readers, Writers Club. Ѐ iscritto al Rotary, orgogliosamente padre e membro di vari organismi professionali.

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