Alice Ghislaine

“Midnight Crisis”, when you take cover under the roof of trauma

The days go by in solitude; the narrator is far from her family and has no access to means of communications. She then looks at a picture of herself, a glowing and enthusiastic version of herself very different from her perception in that moment. From that observation emerges a dialogue with the self, as she looks for a sense of identity, for personal and family history and eventually, for a sense of belonging. So she returns with her mind to her parents, to her grandmothers and individual and intergenerational traumas, such an “unbalanced cycle of life” we try to make sense of.

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“Crisi di mezzanotte”, per correre al riparo sotto il tetto del trauma

Le giornate si susseguono in una condizione di solitudine; la voce narrante racconta di essere lontana dalla famiglia e senza accesso ai mezzi di comunicazione. Osserva una foto di sé, una versione smagliante e piena di entusiasmo, ben lontana dalla percezione di quel momento. Da questa osservazione scaturisce un dialogo con il proprio io, alla ricerca dell’identità, della storia personale e famigliare; infine, di un senso di appartenenza. E così la mente va ai genitori, alla vita della nonna e ai traumi, individuali e intergenerazionali, un grande “ciclo di vita senza equilibrio” al quale cerchiamo di dare senso.

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