Kenya, una nuova app per aiutare i ragazzi non udenti in DAD
[Traduzione a cura di Luciana Buttini dall’articolo originale di Victoria Amunga pubblicato su Voanews]
Hudson Asiema, cittadino kenyota sordo dalla nascita, ha messo a punto un’app per dispositivi mobili nella lingua dei segni per aiutare i bambini non udenti nella didattica online, istituita durante la pandemia da Covid-19.
Per Stephanie Njeri, studentessa di 13 anni con deficit uditivo, le lezioni a distanza durante la pandemia avrebbero potuto essere molto difficoltose ma, grazie all’applicazione Sign Language Finger Spelling, è riuscita a stare al passo con i programmi di studio.
Tramite un interprete della lingua dei segni, l’adolescente afferma: “È un applicazione comoda da utilizzare sia quando faccio i compiti sia quando ripasso da sola. Anche quando i miei genitori dimenticano alcuni segni dell’alfabeto manuale, tramite quest’app riescono a ricordarli.”
Il padre di Stephanie, Robert Mathari, la aiuta a studiare e l’applicazione KLS Finger Spelling li aiuta a comunicare tra loro.
“Quando svolge i compiti a casa, a volte chiede aiuto”, dichiara il padre. “Ma se si rivolge a me con la lingua dei segni, non riesco a capire esattamente di cosa ha bisogno. Così apre l’applicazione e me lo mostra dicendomi: è questo che intendo.”
Quest’applicazione è stata sviluppata durante la pandemia da Hudson Asiema con l’obiettivo di aiutare nella didattica a distanza i 4.000 alunni kenyoti non udenti.
Tradotto da un interprete della lingua dei segni, Hudson afferma: “Non disponiamo di molte app per i bambini sordi che siano accessibili offline”. Poi continua: “Se si fa lo stesso confronto nel caso di bambini normoudenti, ci rendiamo conto che quest’ultimi dispongono di tantissime applicazioni a cui possono accedere per apprendere le nozioni di base della lingua come l’alfabeto.”
Secondo quanto riferito dal responsabile dei programmi di inABLE, Peter Okeyo, l’organizzazione no-profit per la disabilità ha contribuito a dare una mano ad Asiema nella realizzazione dell’applicazione.
“Il motivo del coinvolgimento di inABLE risiede nella sua capacità di contribuire allo sviluppo dell’applicazione o comunque di aiutare il programmatore a mettersi in contatto con altri esperti di tutto il mondo in modo che l’app possa avere maggiori funzionalità e risultare di facile utilizzo anche tra i più piccoli”, sostiene Okeyo.
I leader della comunità dei non udenti in Kenya sostengono che la tecnologia abbia migliorato l’apprendimento tra gli studenti non udenti.
Secondo il presidente dell’Associazione Nazionale dei Sordi del Kenya, Nixon Kakiri: “Con quest’applicazione si risolverà il problema dei bambini che stanno a casa e non imparano la lingua dei segni. Nonostante si tratti di qualcosa di molto tecnico che richiede l’utilizzo del cellulare, si rivelerà molto utile per i non udenti.”
Sebbene l’applicazione sia stata progettata per l’apprendimento a distanza degli studenti con deficit uditivo, per questi ultimi è risultata utile anche quando sono tornati tra i banchi all’inizio di gennaio.