Il Protocollo alla Carta africana sui diritti delle persone disabili

Il Protocollo sui diritti delle persone con disabilità addizionale alla Carta Africana dei diritti umani e dei popoli, è stato adottato nel corso del 39esimo Summit dell’Unione Africana, tenutosi ad Addis Abeba il 29 gennaio 2018.

Nonostante il Protocollo sia espressione di una maturata sensibilità dei Paesi africani sul tema della disabilità, ad oggi non è ancora entrato in vigore. Infatti, solo 9 Paesi lo hanno firmato. Ultimo, l’Angola il 17 giugno scorso.

Il complesso percorso che ha portato alla sua approvazione inizia nel 1999 con la Dichiarazione del Decennio africano delle persone con disabilità, che ha avuto il merito di rendere progressivamente evidente la necessità di intervenire per proteggere gli oltre 84 milioni di disabili africani, oggetto di costanti discriminazioni e in certi casi violenze. Nel 2003, l’Unione Africana ha pertanto istituito un Gruppo di lavoro ad hoc con il compito di redigere uno strumento giuridico a carattere regionale volto a garantire l’effettivo godimento e il concreto esercizio dei diritti umani alle persone con disabilità.

Il Protocollo è stato, quindi, calibrato sulle peculiarità proprie del continente africano e sulle specifiche sfide affrontate quotidianamente dai disabili africani.

Va ricordato che l’adozione del Protocollo ha rappresentato un momento storico per l’Africa, tanto da essere accolto con grande plauso dall’ONU. All’epoca, Catalina Devandas – Relatore Speciale ONU per i diritti delle persone con disabilità – aveva dichiarato: “il Protocollo è destinato a determinare una maggiore inclusione delle problematiche attinenti le persone con disabilità tanto nelle leggi, nelle politiche che nei bilanci statali“.

 

Il protocollo è disponibile in Inglese, Francese, Arabo e Portoghese

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