Cara Aliya,
oggi ho avuto una giornata di merda,
sono passata attraverso le linee della morte
L’ho vista e sentita arrivare,
affamata e assetata
Questo è ciò che ho visto
Le persone resteranno sempre uguali sia con la stronza sia con l’angelo che sono
Nessuno!
Nessuno mi ha aiutato!
Tranne Dio
Nella sete e nella fame
nella brama di quello che non hai
sento il mio cuore pompare ogni singola lacrima
Ogni secondo i miei occhi guardano
guardano le auto che passano
le nuvole che si muovono
la gente che ride
l’orologio che ticchetta
Mi fa male il petto
La gola mi brucia per il dolore
Non posso mostrarne la causa
Cosa direbbe la società
Non voglio essere vista così debole
Troppo dolore da gestire
Sono incerta
che io rimanga o parta
il dolore sarà sempre lì
a ricordarmi
che devo darmi una regolata
perché nessuno
nessun uomo lo farà per me!
Punto!!!
Un’altra cosa,
mi sei mancata.
Con amore,
Leah.
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Su gentile concessione dell’autrice
Traduzione di Maria Luisa Vezzali
Link all’originale
“Attraversavo un periodo difficile per via di problemi economici in famiglia e di una relazione tossica […] Poi un giorno un amico mi ha invitato a un club di poesia e mi sono resa conto di come i poeti usassero le parole per parlare di loro stessi e aprirsi rispetto alle loro emozioni. Ho sentito che quello poteva essere un modo per me di guarire dalla depressione e dall’ansia. Quando ho scritto la mia prima poesia, è stata un’esperienza così bella che ora scrivo ogni volta che sento il bisogno di esprimere qualcosa e rivolgermi a qualcuno in particolare o anche all’intera società africana di cui faccio parte. “