È stata una settimana di solitudine pazzesca,
Lontana da miei cari
E tagliata fuori dai mezzi di comunicazione,
Posso aspirare ad essere soltanto una foto gioviale,
un’immagine dal servizio fotografico del mio compleanno.
Sono oltre la fase della negazione,
Ammetto di essere io in quella foto
Non la solita foto da Instagram,
Ma sono io all’un per cento laddove
Tutto è entusiasmante e prospero
E io sono l’immagine della gratitudine e della grazia!
Invidio la me stessa della foto
Risveglia la mia nostalgia
Consuma le mie barriere emotive
Disattiva l’inefficiente modalità sopravvivenza
E crea un mare di lacrime
Ripercorro il diario di mia nonna, le storie del suo lavoro da schiava
Ritorno ai genitori assenti che mi hanno dato il tetto del mio trauma
Ritorno alle notti insonni e ai folli giorni di scuola
Tutto sembra un ciclo di vita senza equilibrio
Le costrizioni che la vita lavorativa impone alla nostra salute mentale.
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Su gentile concessione dell’autrice
Traduzione di Gaia Resta
Link all’originale
Crescendo si è interessata alla salute mentale e in seguito ha trovato nella poesia lo strumento per unire il suo interesse personale a un obiettivo professionale. La maggior parte dei suoi componimenti trattano temi legati al femminismo e all’amore; Alice le considera un tramite verso la guarigione, per sé e per il lettore.
I suoi scritti sono stati pubblicati in The Lavender e WesPhoto, magazine di prosa e poesia della Wesleyan University, e da MEDSAR (Medical Students’ Association of Rwanda).
Le sue poesie sono state scelte, insieme a quelle di Muctar Inkindi e Constance Lumen Hirwa, per la raccolta “Tales of the Healing Heart” sulle difficoltà legate alle malattie mentali e sui percorsi di guarigione, visti con lo sguardo dei giovani ruandesi nati dopo il genocidio dei tutsi del 1994.