Riflessioni, diserzioni!
Accaldato e vergine, osservo disperato
Inetto, inadeguato, mentre la vita incombe ingiusta
Completamente indifeso, così appaio
In questa situazione ineluttabile, senza spiragli di luce
Senza passato, senza storia
Tutto è svanito e finito, banale
Piango, la benevolenza si manifesta nei miei occhi
La mia mente è ormai fuori controllo
Eventi oscuri, dal suo interno, fuoriescono furiosamente
Volto scuro, pura malvagità
Sono annegato con un’urgenza a me ignota
Dominato e rapito
Come seni piatti e vuoti
Imminente come un’immolazione, il dolore non ha freni
Borbotto facendo rivoltare le anime dei miei defunti
Si rivoltano per la vergogna e la disgrazia
Per lo spreco e la tensione
Superati solo dallo strazio e dal disprezzo
Con impulsi primordiali, la divinità non
Mi sente più
Senza tempo e selvaggia come un safari
Con profondità, una musica e un ritmo cantano
Una canzone d’orrore e terrore
Che brucia la mia anima, una pietanza consumata ma nociva
Che definisce la mia vita vuota e insignificante
Medievale, oscurata dal fato
Dai miei occhi scorre acqua di sofferenza
Angosciato, invischiato nella depressione
I miei occhi, occhi d’oceano!
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[Traduzione di Gaia Resta]
Link alla poesia originale
Su gentile concessione dell’autore
Alla nostra domanda sul perché abbia scritto poesie sulla salute mentale, ha risposto: “La malattia mentale è qualcosa che può riguardare davvero chiunque. Soprattutto persone giovani. Noi scrittori dovremmo scuotere e incoraggiare attraverso le nostre opere tutti coloro i quali vivono un periodo difficile, dovremmo far passare il messaggio che teniamo a loro, che li difenderemo e che le loro vite cambieranno“.
Dirige la rivista letteraria POETI©ONS Magazine ed è assistente di direzione dell’Africa Writers Fellowship Programme. Le sue opere sono state pubblicate su The Ultimate Magazine e We Read You Write Magazine; sono state incluse in Sebuleni Stories e The Writers Pen. È co-autore delle raccolte di poesie Shackles of Pain e Demon.