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Mali, report sull’attuazione della Convenzione ONU sui disabili

Il Mali ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD) il 7 aprile 2008.

Dal primo report sullo stato di implementazione della CRPD – inviato al relativo Comitato il 24 giugno 2019, ben 9 anni dopo l’originaria scadenza – è possibile anzitutto ricavare la normativa vigente nel Paese in materia di disabilità. Un dato questo di notevole importanza considerando gli ostacoli che di solito si incontrano nel reperire le fonti giuridiche degli Stati africani.

Da quel che si ricava dal report, la normativa riguardante i disabili risulta essere alquanto frammentaria poiché inglobata in leggi e provvedimenti a carattere generale ovvero disciplinanti altre materie (ad esempio: l’Act No. 2015-052/AN-RM sulla parità di genere nell’accesso alle cariche elettive).

L’unica Legge “speciale” è l’Act No. 2018-027 sui diritti delle persone con disabilità, del 12 giugno 2018, che dovrebbe fornire la cornice giuridica per la concreta attuazione dei diritti sanciti dalla Convenzione ONU sui disabili. Sennonché, ad oggi, non sono stati emanati ancora i regolamenti attuativi. L’Act No. 2018-027 è quindi, in pratica, lettera morta.

Il Mali, si legge nelle conclusioni del documento, ritiene di aver compiuto notevoli sforzi per migliorare le condizioni di vita delle persone disabili, adottando norme nazionali e ratificando diversi trattati internazionali sui diritti umani, CRPD compresa.

Gli scarsi risultati finora ottenuti sono attribuiti, da un lato, al crescente numero di disabili affetti da malattie croniche come diabete e disturbi cardiovascolari. Dall’altro, a fattori ambientali. In particolare, ai disastri naturali che intervengono a determinare le cosiddette “disabilità derivate” in contesti già di per sé difficili da gestire. Il riferimento è soprattutto alle zone rurali.

Immagine tratta da ClipArtMax – Licenza CC

 

 

 

(Il report del Mali è disponibile in inglese, francese, russo, spagnolo)

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