Una bambina nata senza testa, il disgusto e la paura degli altri, la capacità di farsi strada nonostante la “diversità”, il talento che trova la strada per esprimersi.
Attraverso un racconto un po’ paradossale, un po’ fantasy, la scrittrice ruandese Gabriella Emilie Afrika affronta la questione della disabilità, del disagio e del rifiuto che provoca negli altri.
Necklaces for the Headless (Collane per i senza testa, non ancora tradotto in italiano) è un libro per bambini – ma anche per adulti – ed è l’esordio letterario dell’autrice. Un testo che affronta temi come la resilienza, il bullismo e i problemi di accettazione e inclusione.
La storia parla di Rosine Uwase, una ragazza nata senza testa ma con un collo insolitamente lungo. Rosine vive in Ruanda con sua madre che ha vissuto male la nascita della figlia e un padre che invece non sembra affatto seccato per questa stranezza della figlia.
Non stupisce che Rosine non sia accettata tra i compagni di scuola e che, anzi, gli altri studenti siano terrorizzati o disgustati da lei. Ecco perché ha solo un amico, ovviamente immaginario. Si chiama Enrique, una giraffa rosa che la incoraggiava sempre a fare del suo meglio a scuola e a casa. E Rosine è davvero la prima della sua classe, nonostante il suo handicap. Anzi, proprio la sua condizione la spinge a dare il massimo e a concentrarsi nello studio anche con lo scopo di dimostrare a quelli con la testa che anche le persone senza possono diventare qualcuno.
Certo, la vita per lei non è facile e non è facile nemmeno farsi accettare alla scuola superiore anche se il suo punteggio scolastico è stato il più alto in tutto il Paese.
Ma più gli altri la escludono e si prendono gioco di lei più lei si impegna: scrive un libro, ma soprattutto si mette a realizzare splendide collane in pietra ed erba colorata che poi rivende ai turisti.
Proprio questi oggetti le faranno guadagnare una piccola fortuna, soldi che le permettono di pubblicare… Necklaces for the Headless, un libro che dà inizio al “movimento dei senza testa“. Scopo di questo movimento è quello di incoraggere le persone con handicap, spingerle a credere in se stesse e concentrarsi su ciò che possono realizzare, sui loro talenti, piuttosto che su quello che non possono fare.
Un libro che è anche un modo per dare spazio alla rappresentazione della disabilità in letteratura e rompere i tanti tabù su questo tema.