Mi sento vuoto,
non appena la mia porta si chiude,
passo le giornate a dirmi che non sto bene.
A scuola, ho raggiunto in fretta la mia classe
Posato nel cuore di un posto
Ma, ahimé, io non ho il mio posto.
La mia classe è fuori,
anche là non mi lasciano esprimere come gli altri,
anche nella società addirittura.
Lo ammetto sono malato.
Ho sempre bisogno di più.
Bisogno d’amore,
voglio, voglio.
Ma cosa voglio?
Non lo so
Ma so che lo voglio
Questo lo so.
Sono prigioniero del mio sapere.
Sono incastrato nell’immensità dei miei pensieri.
Questa voce che è nella mia testa
Che mi dice mi dice che non sono capace,
che mi ricorda quanto sono colpevole.
Vi prego,
se l’angoscia persiste,
insiste, e s’incastra nelle budella fino a rovinarmi la vita,
non ne fate un dramma
della mia sofferenza e della mia follia.
Ho bisogno delle vostre risate
Non delle vostre lacrime,
del vostro sostegno per la mia malattia.
Eh!
Non vi mettete al mio posto
Ma restate qui al mio fianco.
Per me, ogni giorno, minuto che passa è un minuto che conta.
Ma per me,
d’essere e d’essere particolare e intero in ogni parte,
Mostratemi giusto il vostro amore,
ho bisogno che si balli attorno a me,
che si festeggi per farmi dimenticare la follia,
ma lasciate che i miei fratelli si esprimano
anche se siamo malati
abbiamo delle idee come voi.
Solo il nostro stato fisico è diverso dal vostro.
Perciò non privateci del nostro diritto.
Anche se siamo malati psicologicamente,
dateci la vostra attenzione per gestire meglio il nostro stress,
la nostra malattia folle.
Ricordatevi un istante che questo
Non succede solo a noi
Ma a ogni persona con un cervello.
Perciò lasciateci esprimere liberamente e pienamente
Non rinchiudeteci.
Malattia mentale.
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Testo di Dominque Alagbe in arte Dodo Le Mancien, partecipante al concorso “Mots Fous”, Lomé (Togo), 18/2/2023
[Su gentile concessione dell’autore]
Traduzione di Sara Federico
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