Ieri ho letto sul giornale
Una ragazza si è tagliata le vene
Hanno detto che non ha sentito tanto male
È morta prima che la soccorressero per bene.
Sul tavolo del salone,
un foglio annerito di parole
come chi si suicida fa
rivela che ne aveva tanti, i mali
più persone in una sola testa,
un eccesso di stress
che ahimè, non ha messo nessuno in allerta.
Adesso non c’è più bisogno di bisbigliare
Lei era malata senza sembrarlo
E’ la sua storia che in versi voglio sistemare:
“Tutti stanno bene
In un mondo dove tutto va male
Perciò quando al mattino mi alzo dal letto
M’infilo un sorriso
E la mia tristezza in pausa metto.
Male nella mia pelle sto
Ma dicono che un’altra indossare potrò
Non c’è bisogno di chirurgia,
basta un po’ d’effetto sulla fotografia.
Non ci si guarda più per strada
La vita è su internet adesso
Ecco perché non hanno visto
Che sembravo un po’ stupida.
Tendo ad essere troppo arrabbiata
E l’attimo dopo, una gioia mi sono inventata
Poco importa! Ognuno di noi è bipolare
non abbiamo scelta, nell’era del digitale.
Ho diversi amanti
Oggi, è facile amare
Basta far finta
E saper twerkare
Nessuno ha del tempo per me
Anche mia madre pensa che mi creo delle paure
Per restare in primo piano,
affinché vedano solo me.
All’improvviso, ho deciso di non mettere più il naso fuori
Perché offrirsi alla morte,
abbandonare il mio corpo difforme a una mala sorte
come se avessi torto a voler fare qualche sforzo?
I miei pensieri forse non hanno senso
Mi trovano aggressiva, anche quando danzo
Luce spenta, creo il mio buio
Per piangere le mie delusioni
E poi ridere perdendo il fiato
Attrice e spettatrice sul mio palco.
Stamattina, stavo ancora bene
Poi m’è presa la voglia di far tutto e niente
Perché continuare a vivere se solo sullo schermo il mondo esiste?
Ho quindi regalato alla mia testa
la possibilità di crearmi una piccola amarezza
e di planare quel pochetto sulla dolcezza.
Sarò felice di vedere il sangue colare
La mia vita è sempre stata in bianco e nero
Finalmente, un po’ di rosso a colorare…”
E’ pazzesco!
Lei ha premuto il pulsante d’allarme
Ma non c’era nessuno che potesse assistere alla sua resa,
nemmeno lei stessa.
La si vedeva così bella
Su Facebook e su Instagram
Come immaginare che la sua vita si trasformasse in dramma?
Tutti stanno bene
In un mondo dove tutto va male
Paradosso!
Ecco perché i “me” nella sua testa si lanciavano in un vero combattimento
E’ morta, dimenticata nella sua follia.
D’uscita quella era la sola via
In un mondo dove anche se fossimo nella stessa stanza,
per parlarci, è su WhatsApp che ci scriveremmo
ironia del caso!
Ieri ho letto sul giornale
Una ragazza si è tagliata le vene
Hanno detto che non ha sentito tanto male
È morta prima che la soccorressero per bene.
Che follia!
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Testo di Josepha Agbessi, partecipante al concorso “Mots Fous”, Lomé (Togo), 18/2/2023
[Su gentile concessione dell’autrice]
Traduzione di Sara Federico
Link all’originale